Avventurandoci alla ricerca della Bergamo romana, potremo senz’altro trovare una città che non ci si aspetta. Bergamo, infatti, era stata scelta già dall’antichità come insediamento ideale: una città fortezza in grado di proteggere i suoi abitanti. Ecco perché questo percorso è particolarmente indicato anche alle scuole.
Bergamo, grazie soprattutto alla sua posizione geografica privilegiata e strategica, è stata scelta nei secoli da antiche popolazioni come insediamento. Tra i popoli che hanno saputo vedere la preziosità e la sicurezza della nostra città spiccano i Romani. Furono loro, infatti, che edificarono “Bergomum” sui resti celtici. Perché? Scopriamolo insieme.
Bergamo romana: una terra ricca
I Romani optarono per il nostro territorio anche per la presenza abbondantissima di materie prime e per la vastità dei percorsi commerciali. Tutti noi, ogni giorno, camminiamo e passeggiamo sopra o accanto a meravigliosi resti di epoca romana (II sec. a.C. – V sec. d.C.), spesso senza nemmeno accorgercene.
Bergamo romana: aguzziamo la vista
Se ci impegnassimo ad aguzzare la vista, potremo sicuramente vivere un’esperienza unica: una specie di caccia al tesoro da fare in famiglia, con gli amici e, perché no, con i nostri compagni di scuola. E allora via, alla scoperta dei resti romani della nostra città distribuiti diffusamente… in ogni dove.
I luoghi di Bergamo dove ammirare i resti romani
Quali sono, dunque, i luoghi di Bergamo in cui ammirare i resti romani? Possiamo riassumerli qui, in un piccolo indice del percorso che poi vedremo dettagliatamente:
- Via Arena, Piazza Cittadella, Parco della Crotta.
- Via Colleoni e Piazza Reginaldo Giuliani.
- La Rocca.
- Via Vàgine e dintorni.
- Borgo Canale.
- Il Campanone e il Museo del Duomo.
- Piazza Mercato del Fieno.
- Le case.
- Piazza Mercato delle Scarpe.
Bergamo romana: Via Arena, Piazza Cittadella, Parco della Crotta
Il nostro punto di partenza è Piazza Cittadella. Prima di imboccare il passaggio della Torre della Campanella, osserviamo l’andamento delle murature sui quattro lati della piazza. La parete a dirimpetto compie una leggera curva perché corre sui resti dell’antico anfiteatro romano. Il luogo era destinato ai divertimenti e agli spettacoli (non al combattimento di gladiatori o ai giochi) e, se facciamo mente locale, il colle di San Giovanni che lo sovrasta è attraversato proprio dalla Via Arena, il cui nome rimanda a quella presenza. Anche il Parco della Crotta ha all’interno una superficie curvilinea e gli edifici che vi si sono sovrapposti si sono adeguati a questo andamento murario.
Bergamo romana: Via Colleoni e Piazza Reginaldo Giuliani
Riprendendo il cammino, imbocchiamo Via Bartolomeo Colleoni. Noi bergamaschi siamo abituati a chiamare questa via “la Corsarola”. Ma in tempi più antichi era il “Decumanus Maximus” ovvero l’asse est-ovest che contraddistingueva tutte le città romane. A un certo punto, questo si intersecava con il “Cardo Maximus”, l’asse nord-sud che a Bergamo coincide con le vie Mario Lupo e San Lorenzo, all’altezza della Torre del Gombito. Qualche traccia del reticolato urbano è oggi visibile. In Piazza Reginaldo Giuliani troviamo un tratto dell’antico basolato così come sullo spiazzo erboso posto sotto l’ingresso terrazzato della Rocca. Questi sono stati traslati proprio da Via Gombito per evitarne il degrado.
Bergamo romana: La Rocca
La Rocca era un luogo importantissimo: rappresentava, infatti, la cima più alta della città, destinata a ospitare il Capitolium, ovvero l’area sacra dedicata alle tre maggiori divinità della religione pagana. La stessa chiesa sconsacrata di S. Eufemia, posta dentro il Mastio, presentava inizialmente una forma circolare, poi dimezzata nel secolo scorso e umiliata da decorazioni eclettiche.
Bergamo romana: Via Vàgine e dintorni
Gran parte dei resti delle arterie romane e delle quattro porte di accesso all’antica Bergomum sono sepolte sotto il livello stradale. Alcuni tratti di fortificazioni sono oggi visibili in via Vàgine, sotto il convento di Santa Grata e a sinistra del viale delle Mura a ovest del tracciato della funicolare (ex via degli Anditi).
Bergamo romana: Borgo Canale
Nei pressi sorgeva la più grande delle tre Necropolis cittadine (le città dei morti, ovvero i cimiteri) così che chi entrava o usciva dalla città potesse rendere omaggio agli avi. Oggi possiamo ammirare nel Museo Civico Archeologico di Bergamo in Piazza Cittadella una gran varietà di ritratti clipeati e lapidi, sistemati nella sala delle epigrafi.
Bergamo romana: il Campanone e il Museo del Duomo
Portandoci nel cuore storico di Città Alta, al piano terra di Palazzo del Podestà – all’ombra del Campanone – è possibile ammirare gli scavi a cielo aperto. Qui possiamo scoprire i resti e la storia dell’antico foro romano, ovvero la piazza rettangolare circondata da portici, nella quale si raggruppavano i più importanti edifici della città. L’area era compresa tra Piazza Vecchia e via della Ghiacciaia.
Bergamo romana: Piazza Mercato del Fieno
In Piazza Mercato del Fieno sorgevano le Terme, nell’edificio posto a fianco dell’ufficietto postale. Bisognerebbe scavare più a fondo per rinvenire resti cospicui di Calidarium, Tepidarium e Frigidarium (bagno caldo, tiepido e freddo), ma a noi bastano le iscrizioni onorifiche esposte nel Museo che rimandano alla presenza di questo sito.
Bergamo romana: e le case?
I plebei risiedevano nelle Insule con portici e botteghe a piano terra e abitazioni ai piani superiori, mentre i patrizi abitavano le Domus. A Bergamo ne esistono ancora? Certo che sì! Lungo le due arterie principali dell’abitato, a livello di cantine e magazzini delle attuali attività, potremmo sicuramente individuare resti delle case plebee. Le antiche residenze patrizie erano per lo più disposte sul versante meridionale del colle, prevalentemente lungo le vie Arena e Donizetti. Appartenuti a questi edifici si ammirano reperti interessantissimi nel nostro Museo che, in più, offre anche una collezione numismatica e una sezione dedicata alla statuaria.
Bergamo romana: Piazza Mercato delle Scarpe
Sul fronte dell’edificio della Funicolare in Piazza Mercato delle Scarpe fanno capolino alcune pietre bianche, così come a fianco dell’ingresso meridionale della Basilica di Santa Maria Maggiore, chiari elementi di riutilizzo recuperati da antichi edifici romani.